venerdì 6 marzo 2009

Giorni di lutto (sportivo)... e adesso riprendiamoci!!!

Torno a scrivere dopo parecchi mesi. Torno a scrivere spinto dal tragico e inatteso evento (in senso puramente sportivo) che ha colpito la città di Palermo e i palermitani tutti. Ovviamente mi riferisco al derby di domenica scora perso dai rosanero IN CASA 0 a 4. Un incubo. Nel vero senso del termine. Io ero, come ogni domenica casalinga dei rosa, allo stadio. Mi guardavo intorno e vedevo nelle facce degli altri tifosi la mia stessa incredulità. Mi specchiavo nei loro volti e vedevo il mio volto, la mia frustazione. Una partita come quella, se sei tifoso, ti resta dentro per sempre.
I motivi che mi hanno spinto a non scrivere in questi mesi esulano dal calcio... un po' di impegni un più, altri interessi e pensieri (si avvicina il giorno della nascita del mio primo figlio; già questo basta a tenerti impegnato una vita, sopratutto emotivamente), un pizzo di sana e tipica "lagnusia palermitana", che non guasta mai.
Il derby "maledetto" è riuscito anche in questo; a svegliarmi da una sorta di torpore letterario (se il mio scrivere pensieri a casaccio può, anche lontanamente, definirsi letteratura) e portarmi a riscrivere qui. E a dire la verità avrei voluto farlo lunedi stesso, quando la rabbia, la delusione e la voglia di dimenticare probabilmente mi avrebbero fatto scrivere parole pesantissime, di cui il tifoso che è dentro di me si sarebbe pentito subito dopo: per cui ho deciso di fare sbollire un po' la rabbia, prima di tornare a scrivere. Devo dire che è stata una felice idea. A mente fredda, adesso che in piccola parte è passata la botta, ho la possibilità di analizzare "l'incubo" con maggiore lucidità. Dal punto di vista puramente calcistico, è stato il classico blackout che capita spesso a tante squadre, e in cui, una volta o l'altra, sono incappate tutte le squadre di calcio del pianeta; purtroppo, per il Palermo ovviamente, è capitata nell'unica occasione in cui non doveva capitare, ossia il derby. Il Palermo sentiva, nonostante le dichiarazioni avventate di manifesta superiorità che hanno preceduto l'evento funesto, in maniera pesante la partita. Temeva il Catania e la loro spavalderia, aveva voglia di vendicare quanto successo all'andata, voleva dimostrare di essere superiore, ed entrato in campo con troppo agonismo, cadendo nel tranello in cui gli etnei sono maestri; innervosire gli avversari. GLi etnei hanno anche trovato terreno fertile in un arbitro che ha subito voluto fare capire che era lui il padrone, e che sarebe stato ammesso nessun errore. Pronti via, primo fallo di Simplicio, prima ammonizione. Il Palermo è diventato sempre più nervoso, Baiocco appicicato a Liverani rendeva impossibile lo sviluppo usuale del gioco rosanero, il nervosismo cresceva, alla prima azione il Catania segna subito, il nervosismo tocca il culmine e BUUM!!! Bresciano esplone: fallo inutile, brutto , sconsiderato a centrocampo; la maggior parte degli arbitri avrebbero soprasseduto su un cartellino rosso che, seppur a norma di regolamento ci stava tutto, poteva essere meno severo visto che la partita era appena all'inizio. Ma Rosetti ha voluto essere inflessibile, e la frittata è stata fatta. Il Palermo ha reagito di orgoglio, ma ovviamente gli spazi per il Catania in questo modo si aprono: in dieci e costantemente in attacco, i rosanero non riescono a trovare il gol, anche se in questo ci ha messo lo zampino il solito Rosetti, in collaborazione con un "valido" assistente incapace, dando prima e non concedendo poi un rigore forse un po' generoso ma sicuramente DENTRO l'aria di rigore; sull'1-1 (tutto da vedere perchè per come è andata la partita probabilmente non sarebbero entrati neanche 30 rigori) sarebbe potuta essere un altra partita. Invece il Catania trova un contropiede su un lancio per il giapponesino Morimoto (a proposito; che finalmente il Giappone abbia trovato un VERO calciatore?) su cui la difesa dimentica che esiste il fuorigioco ed è 0-2. Mascara trova un gol da centrocampo che per traiettoria e precisione non ritroverebbe neanche se lo ritentasse altri 10 milioni di volte (senza nulla togliere alle doti balistiche di Beppe, che è un campione vero) e li il tifoso capisce due cose: 1) la giornata è un incubo, una di quelle giornate in cui neanche se la parita durasse 6 giorni, neanche se cominci a tirare verso un porta senza portiere, neanche se giocassi in 25 contro 2 riusciresti a raddrizzare la partita 2) visto il bel sole che scalda Palermo una capatina lla vicina Mondello è probabilmente un idea geniale. A quelli masochisti come me, che hanno deciso di restare fino alla fine il secondo tempo offre soltanto la conferma del punto 1; il Palermo assalta senza esito la porta del bravo e fortunato Bizzarri e il Catania trova nell'unico tiro del secondo tempo il quarto gol. Non è proprio giornata. Due note per me positive nella formazione etnea 1) Beppe Mascara, che a prescindere il gol da favola, mostra un rispetto per gli avversari da lode buttando palla fuori quando vede un suo compagno a terra piuttosto che continuare un contropiede 5 contro 1 che avrebbe dato agli Etnei probabilmente anche il 5° gol. Da umomo vero, da grande campione, da applausi, più che per il gesto tecnico. 2) Il rispetto per gli sconfitti mostrato da un uomo (mio idolo d'infanzia, ma che per certi atteggiamenti da quando è sulla panchina del Catania non riuscivo più a sopportare) di nome Walter Zenga dichiarando che non era giusto festeggiare a Palermo per rispetto di chi li ospitava. Mi ha fatto ricredere e spero che faccia gesti di questo tipo più spesso, perchè ultimamente si era lasciato andare a brutte e inutili polemiche ; evidentemente vincere lo tranquillizza.
Il resto meglio dimenticarselo. E' inutile prendersela con Bresciano, Amelia o con chiunque altro. Il primo sicuramente ha compromesso la situazione definitivamente con la sua espulsione prematura, ma paga lui per tutta la squadra, che sopratutto all'inizio ha dimostrato lo stesso nervosismo e la stessa irruenza dell'australiano: lui è stato solo il primo a farsi beccare. Il secondo è stato sorpreso da un tiro dalla traiettoria impossibile, che per la parabola discendente era forse impossibile da respingere... del resto tutti i portieri interpellati l'hanno assolto. Il resto della squadra ha pagato la tensione, e ha dimostrato grande senso dell'onore e del rispetto verso i tifosi, prendendosi le proprie responsabilità e girando lo stadio a fine partita, chiedendo umilmente scusa ai tifosi per quella che sarà l'onta maggiore subita dai rosanero nella loro storia, probabilmente di sempre.
Adesso però c'è stata una settimana di ritiro. Adesso bisogna dimenticare questo incubo e ripartire. Adesso bisogna dimostrare di che pasta di è fatti. La partita, a Firenze, non è delle più facili, anzi. Ma quello che più interessa, ai tifosi palermitani, non è la vittoria, ma recuperare l'orgoglio!!! Dimostrare attaccamento alla maglia, divorarsi l'erba, giocare con il sangue agli occhi e con la bava alla bocca, mettere in difficoltà la Fiorentina. Insomma, giocare da Palermo, senza distrazioni, senza eccessi nervosi, consapevoli delle proprie forze, ma senza boria o supponenza o arroganza. Rendeteci fieri di voi. E se poi ci scappa la vittoria, proveremo a dimenticare!!!!

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